PierCesare Bori,
grande studioso e propugnatore della tolleranza religiosa e del consenso etico fra culture, è passato questa notte a miglio vita in un mondo in cui non c’è intolleranza religiosa e le persone sanno trovare un consenso etico fra le loro culture.
Nei primi anni settanta feci con lui alcuni esami!
Riposi nella pace, amen! Sia la sua anima riunita nel vincolo della vita, amen!
Una vita per i diritti umani Si è spento Pier Cesare Bori
Pochi giorni fa, alla nomina di titolare della cattedra Unesco per il pluralismo religioso e la pace aveva detto: “Farò ciò che la mia salute mi consentirà”. Nelle sue ultime volontà ha chiesto: “Silenzio, meditazione e non discorsi”
di ILARIA VENTURI
Era appena stato nominato titolare della cattedra Unesco per il pluralismo religioso e per la pace. E pochi giorni fa, saputo della nomina di cui era onorato, aveva detto: “Farò ciò che mi permetterà la mia situazione critica di salute”. Non ce l’ha fatta, Pier Cesare Bori, il professore dei diritti umani. E’ morto ieri all’età di 75 anni.
Arrivato a Bologna negli anni ’70, chiamato da Giuseppe Alberigo all’Istituto per le Scienze religiose, ha poi seguito la strada accademica: è stato docente sino dal 1970 ricoprendo l’incarico di professore di Storia del Cristianesimo e delle Chiese a Scienze politiche, insegnando anche Filosofia morale e diritti umani nella globalizzazione. Direttore, con il professor Gustavo Gozzi, del Master in diritti umani e intervento umanitario, è stato visiting professor in Usa, Giappone e Tunisia.
Tra i suoi scritti, Chiesa primitiva (Paideia, 1974), Il vitello d’oro (Boringhieri, 1983), L’interpretazione infinita (Il Mulino, 1987). La sua ricerca su Lev Tolstoj è sintetizzata in L’altro Tolstoj (Il Mulino), e nella traduzione dal russo di Pensieri per ogni giorno (Edizioni cultura della pace). Ma quello di cui andava fiero ultimamente era la traduzione in arabo, che aveva curato dopo l’edizione cinese, del discorso sulla dignità dell’uomo di Pico della Mirandola.
Bori era nato a Casale nel 1937, ha studiato giurisprudenza, teologia, scienze bibliche. Sul tema dell’etica interculturale ha pubblicato “Per un consenso etico tra culture” (Marietti 1995) e “Per un percorso etico tra culture” (Nuova Italia 1996). Dall’esperienza con i suoi studenti nelle carceri è nato il libro “Lampada a se stessi”.
I funerali accademici potrebbero essere giovedì in Cappella Bulgari, all’Archiginnasio. “Silenzio, meditazione e non discorsi”, ha chiesto il professore nelle sue ultime volontà. E una cerimonia accogliente, che non escluda nessuno. Nello stile con il quale ha vissuto.
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