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Noi battiamo bandiera spagnola !

Le Associazioni lesbiche, gay, bisessuali e transgender della Lombardia desiderano reagire al crescente clima di omofobia che si respira nel nostro paese.

Per questo Giovedì 17 Settembre alle ore 19.00 saremo di fronte al Consolato spagnolo di Milano in via Fatebenefratelli per chiedere a quella nazione asilo politico per un giorno.

Non desideriamo fuggire da una nazione che sentiamo pienamente nostra, ma rompere quel muro di silenzio e di colpevole omertà con cui la classe politica ha risposto in questi anni alle nostre molteplici sollecitazioni.

Chiederemo ad una nazione civile come la Spagna, che ha saputo riconoscere piena cittadinanza alle persone e alle coppie lesbiche, gay e transgender, di portare la nostra voce in Europa.

La tutela della nostra integrità fisica, la dignità dei nostri amori e la realtà delle nostre famiglie necessitano di risposte legislative concrete, in grado di collocare l’Italia fra le nazioni che già hanno raggiunto quel livello di civiltà e diritto capace di sconfiggere definitivamente il pregiudizio omofobico.

Le Associazioni LGBT della Lombardia

Arcilesbica Zami Milano
Arcilesbica XX Bergamo
C.I.G. Comitato provinciale Arcigay Milano
Orlando Comitato provinciale Arcigay Brescia
Coming Aut Comitato promotore Arcigay Pavia
Cives Comitato provinciale Arcigay Bergamo
La Rocca Comitato provinciale Arcigay Cremona
La Salamandra Comitato provinciale Arcigay Mantova
Como gay lesbica
Associazione La Fenice – Transessuali & Transgender Milano
AGEDO (Associazione genitori, parenti e amici degli omosessuali) Milano
LeSovversive
Associazione radicale Certi Diritti Milano
KOB Collettivo omosessuali bicocca
Milano contro l’omofobia
GSI – Gay Sport Italia
“Renzo e Lucio” gruppo glbt di Lecco
Le Rose di Gertrude – Magenta
gruppo LGBT “Arcobaleni in marcia” Milano

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Invito

Il Gruppo VARCO – Rete Evangelica Fede e Omosessualità Milano

 in occasione della

GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOFOBIA

ti invita al:

CULTO VALDESE – DOMENICA 17 MAGGIO 2009 Ore 10:45

“Chi ha paura non è perfetto nell’amore” (I Giovanni 4,18 )

CHIESA VALDESE DI MILANO Via F. Sforza, 12/A – Milano (MM1 San Babila – MM3 Missori)

Il Culto sarà animato dai componenti del Gruppo Varco

Tutti/e sono invitati !

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Un ponte per passare dall’altra parte

Ecumenici nel diffondere questi comunicati stampa sostanzialmente rasserenanti del gruppo Gionata, precisa che la situazione – per il nostro punto di osservazione – è ormai fuori controllo dalla stessa chiesa di Roma: in due settimane abbiamo registrato dichiarazioni spontanee su Facebook di piu’ seminaristi cattolici del nord Italia pronti ad uscire dalla missione o dalle comunità di appartenenza. In un caso è stata esplicitata anche la richiesta di passare ad una chiesa della Riforma.

Fra qualche mese saremo comunque piu’ espliciti e diretti.

Ecumenici ha di fatto una funzione di ponte oltre che di dialogo col mondo cattolico e nei limiti delle nostre capacità e possibilità daremo una mano a chi ce la chiede, anche per passare dall’altra parte.-In un senso o nell’altro. In libertà.

SOS Ecumenici su facebook è attivo e richiesto spontaneamente.

 


 

“Venerdì 15 maggio alle 20.45, nella chiesa di Santa Caterina in via Cesare Battisti a Padova si terrà una veglia in memoria delle vittime dell’omofobia. L’appuntamento è segnalato dal gruppo Emmanuele di Padova e si inserisce tra le iniziative promosse a livello nazionale in vista della giornata mondiale per la lotta all’omofobia del 17 maggio”, con queste parole La difesa del popolo, il settimanale della diocesi di Padova, il 10 maggio 2009 ha dato la notizia della veglia per le vittime dell’omofobia organizzata dai cristiani omosessuali del gruppo Emmanuele nella città Padovana, un segnalazione che non deve stupire.

Tutto iniziò nel 2002  quando la decisione di far sfilare il gay pride per le strade di Padova diventò l’occasione per aprire un dibattito, sul settimanale diocesano, sulla condizione omosessuale e con i gay cristiani del gruppo Emmanuele, che operano in città dal 1997, attualmente ospitati in una parrocchia cittadina e inseriti “a pieno titolo nel cammino pastorale della diocesi”.

Il resto è storia di oggi, di un dialogo costante  tra il gruppo Emmanuele e la loro comunità diocesana, fatto d’incontri e convegni per discutere tematiche legate alla spiritualità, all’omosessualità e alla chiesa cattolica con teologi, studiosi, laici e religiosi con momenti di preghiera aperti alla comunità diocesana.

Momenti d’incontro tra i credenti omosessuali e la comunità diocesana di cui, la veglia per ricordare le vittime dell’omofobia, è un’altra tappa importante poiché, come scrivono i ragazzi del gruppo Emmanuele di Padova, si vuol “ricordare i fratelli che hanno subito violenza a causa della loro condizione, per chiedere a Dio la forza di seguirlo radicalmente” perché quel “Chi ha paura non è perfetto dell’amore” (I Giovanni 4,18) versetto simbolo delle veglie 2009, è “una provocazione forte ai tanti omosessuali che trovano nel nascondimento un comodo compromesso alla loro condizione” ed anche “un invito chiaro a chi esprime la paura della diversità attraverso la condanna o l’ipocrisia dell’indifferenza”:

Perché, scrive sempre il gruppo Emmanuele, oggi “ci sono omosessuali che hanno il coraggio di pregare a viso aperto. E cercano fratelli che, a viso aperto, preghino insieme a loro”, cosa che quest’anno non accadrà solo nella diocesi di Padova ma anche a Firenze dove l’11 maggio 2009, i gay cristiani del gruppo Kairos hanno pregato per le vittime dell’omofobia insieme ad alcuni gruppi cattolici diocesani e ai catechisti di alcune parrocchie cittadine.

Inoltre domenica 17 Maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, anche a CATANIA  i gay cristiani del gruppo de I fratelli dellElpis daranno vita nella Parrocchia del SS. Crocifisso della Buona Morte in Piazza Falcone, alle ore 18.30, ad una Veglia interconfessionale per le vittime dell’omofobia mentre alle 20,30 a PALERMO, nella Chiesa di San Francesco Saverio in piazza San Francesco Saverio all’Albergheria, il gruppo di cristiani omosessuali Ali di aquila darà vita ad un “Incontro ecumenico di preghiera per le vittime dell’omofobia” che avrà luogo in contemporanea con  “l’iniziativa interreligiosa contro la Transfobia” (Initiative interreligieuse contre la transphobie) che avrà luogo a PARIGI alla Maison Verte.

Invece a Cremona, lunedì 12 maggio 2009, il gruppo di cristiani omosessuali “Alle querce di Mamre”, nato nell’ambito della pastorale diocesana con le persone omosessuali, organizzerà con la Caritas cittadina nella centralissima Chiesa di San Gerolamo in Piazza Duomo, alle Ore 21, una “Veglia per le vittime di tutte le discriminazioni”.

Per approfondire

Le città dove, dall’11 al 17 maggio 2009, cattolici e evangelici veglieranno per ricordare le vittime dell’omofobia
http://www.gionata.org/eventi/segnalazioni/17-maggio-2009-vegliamo-per-le-vittime-dellomofobia.html

A Padova una chiesa cattolica accoglierà la veglia dei gay cristiani del gruppo Emmanuele
http://www.gionata.org/in-veglia/2009/a-padova-una-chiesa-cattolica-accoglier-la-veglia-dei-gay-cristiani-del-gruppo-emmanuele.html

Il Vescovo Lanfranconi di Cremona e il gruppo ‘Alle querce di Mamre’. Come è iniziata la pastorale con le persone omosessuali
http://www.gionata.org/chiese-e-omosessualit/esperienze-pastorali/il-vescovo-lanfranconi-di-cremona-e-il-gruppo-alle-querce-di-mamre-come-iniziata-la-pastorale-diocesana-con-le-persone-omosessuali.html

A Catania l’esperienza di una parrocchia che accoglie i cristiani omosessuali
http://www.gionata.org/chiese-e-omosessualit/esperienze-pastorali/a-catania-lesperienza-di-una-parrocchia-che-accoglie-i-cristiani-omosessuali.html

A Palermo Veglia con noi contro l’omofobia
http://gionata.wordpress.com/2009/04/29/veglia-con-noi-contro-lomofobia/

Dalla Diocesi di Torino un messaggio di accoglienza per le persone omosessuali
http://www.gionata.org/biblioteca/recensioni-e-rassegne-bibliografiche/dalla-diocesi-di-torino-un-messaggio-di-accoglienza-e-rispetto-per-le-persone-omosessuali.html

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Gionata.org – progetto su “Fede e omosessualità”
Website: http://www.gionata.org  – Email: gionatanews@gmail.com 

Incontriamoci su GionataBlog: http://gionata.wordpress.com/

Noemi, le lesbiche credenti si raccontano:
http://losguardodinoemi.wordpress.com/

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Col pensiero a Los Angeles e a Massimo Consoli

Corrispondenza di qualche giorno fa di Rav Lerner – Traduzione a cura di Roberto Pavan, ebreo riformato che salutiamo con grande affetto e lo ringraziamo per il suo atteso e gradito rientro nella Redazione di www.ecumenici.eu .

Ecumenici diffonde questo scritto in segno di solidarietà alle giovani donne e uomini che stanno manifestando in queste ore nelle strade di Los Angeles e San Francisco contro la negazione in California del matrimonio fra persone dello stesso sesso: i nostri cuori sono con i loro cuori e la nostra lotta è la loro lotta.

 la

(Ecumenici) Ci sono due questioni  in California che hanno larghe implicazioni sociali che potrebbero sorgere in altre forme e in altri stati nei prossimi anni. Nel mio libro “The left hand of God[1]” approfondisco queste questioni in più grande dettaglio e con più precisione di quanto abbia modo di fare in questa e.mail. Ma nel dare la mia opinione, voglio parlare per me stesso, non per Tikkun o per la rete di Spiritual Progressives, nell’affrontare le questioni che sembrano strettamente divise in California.

MATRIMONIO OMOSESSUALE (La Proposta numero otto, se passasse, vieterebbe che il matrimonio omosessuale venga riconosciuto come un “vero” matrimonio dallo Stato della California).

Dal momento che divenni rabbino, ho sempre celebrato matrimoni omosessuali nella mia sinagoga, sebbene con cambiamenti nella liturgia e nella ketubah[2] (non vengono riconosciuti come ke’dat moshe ve Ysrael[3], ma sono sacri kiddushin[4] e trattati in quanto tali). Per i letterali della Torah e per i fondamentalisti, affermo nel mio libro “Jewish Renewal” che ciò che i fondamentalisti non riescono a fare è proprio leggere le effettive parole letterali: che un uomo non debba giacere con un uomo come giace con una donna. Le parole sono impressionanti poiché nel contesto tutti gli altri comandamenti sul comportamento sessuale sono categorici, e non si qualificano dicendo “nel modo che x sta con y”. Ma in questo caso non esiste un divieto categorico, ma solo un divieto di stare in un qualche modo con un uomo. Così mi trovo d’accordo con la Torah: gli uomini  dovrebbero giacere con gli uomini in modo diverso da come giacciono con le donne, riconoscendo  e onorando l’unicità di tale relazione. Gesù non dice nulla contro gli atti omosessuali. Ma Paolo si scaglia contro, forse intendendo il modo in cui l’omosessualità veniva abusata a Roma in quel tempo. Niente nella bibbia ebraica proibisce il matrimonio gay. E nessuno dei testi religiosi proibisce le relazioni e i matrimoni tra lesbiche.

E allora perché tante storie? Ho cercato di analizzare ciò in Tikkun e nei miei libri, intendo la fonte dell’omofobia. “The left hand of God” dà un contributo alla materia, come “Spirit Matters” e anche “The politics of Meaning”. Secondo me non esiste una ragione legittima per la quale uno stato debba proibire il matrimonio gay. Tutte le presunte ragioni razionali sono evidentemente fasulle – come la prova che le famiglie gay non siano in grado di crescere i figli come le coppie eterosessuali è insufficiente, tranne che per le coppie gay che vivono in contesti sociali dove l’omofobia gioca un ruolo formativo nelle vite dei genitori gay e dei loro figli.  La prova invece che ho maggiormente visto io mostra il contrario – che la fascia di famiglie omosessuali sane e nevrotiche ha la stessa identica distribuzione di quelle eterosessuali, che solitamente affrontano gli stessi seri problemi  che ognuno ha nel mantenere relazioni d’affetto in una società che privilegia l’egoismo e il materialismo.

Non esiste una ragione legittima per negare agli omosessuali gli stessi diritti concessi agli eterosessuali in ogni  contesto, ciò incluso il matrimonio. Ma negare tali diritti è proprio ciò che la Proposta numero otto cerca di fare.

(…)

Rabbi Michael Lerner

Editore di Tikkun Magazine (www.tikkun.org )

 

 

In ricordo di Massimo, un amico di molte persone libere.

 consoli

 

Il 4 novembre 2007 e all’età di 62 anni veniva a mancare all’ospedale san Raffaele di Velletri, a causa di un cancro al colon che lo aveva colpito nel 2001, il fondatore del movimento gay italiano Massimo Consoli.

Ho conosciuto Massimo il 16 novembre del 1996 ad una inaugurazione del circolo del Partito della Rifondazione Comunista a S. Maria delle Mole (frazione del Comune di Marino dove anche Massimo viveva), e sin dalla prima volte che lo vidi, mi resi subito conto di aver incontrato una persona di una cultura immensa e di una umanità incredibile.

 Da quel giorno abbiamo avuto una totale assonanza di idee e una assidua frequentazione fraterna spezzata solamente dalla sua prematura morte. La comunità varia italiana (come Massimo amava definire il variegato mondo gay), ha perso la persona più lucida dal punto di vista politico, culturale ed umano, che abbia mai avuto. Un uomo che per questa comunità tanta vituperata dall’ignoranza del razzismo omofobico, figlio di una società profondamente condizionata dall’odio del Vaticano verso i gay, ha combattuto mille battaglie molte delle quali nella quasi completa solitudine. 

Questo pioniere del movimento gay italiano si è sempre contraddistinto proiettando all’esterno la sua proverbiale etica politica, difendendo contro anche gli stessi rappresentanti istituzionali del movimento, i suoi ideali senza cedere mai a nessun tipo di compromesso al ribasso e a nessuna svendita delle sue rivendicazioni. Una persona integerrima verso se stesso e nei rapporti con gli altri e profondamente innamorato della vita.

 Delle sue battaglie politiche a favore del raggiungimento dei diritti dei gay parlano abbondantemente i suoi libri che speriamo verranno letti dalle nuove generazioni di ribelli, quindi su questi temi invito i lettori interessati alla conoscenza del Consoli pensiero, a leggere i seguenti testi: Affetti Speciali (Massari editore), Homocaust (Kaos edizioni), Killer Aids (Kaos edizioni), Indipendece gay  (Massari editore), Bandiera gay (Fabio Croce editore), Manifesto gay (Mala tempora edizioni). Ma oggi nel ricordare Massimo attraverso queste poche righe, vorrei a quanti non hanno avuto la possibilità di conoscerlo e ai giovani che iniziano per curiosità ad incontrare per la prima volta Massimo attraverso i suoi scritti, presentare il Consoli quotidiano come il sottoscritto ha avuto la fortuna di conoscere.

Molte volte delle persone pubbliche che di se stesse hanno fatto parlare libri e giornali di tutto il mondo come nel caso di Massimo, ci facciamo una visione idealistica che il più delle volte non corrisponde  alla realtà. In questo devo dire che per me è stata una piacevole sorpresa scoprire il Consoli privato, quello di tutti i giorni, come una persona semplice ma allo stesso tempo anche molto orgoglioso di se stesso, sicuramente un egocentrico ma nel senso positivo del termine, un ottimo cuoco e buongustaio.

La sua dimora era, prima della ristrutturazione avvenuta dopo aver adottato Lorenzo, il figlio da lui sempre sognato, una casa piena di libri, in ogni angolo della stessa sempre aperta ai vari viandanti del movimento dove spesso e volentieri chi si presentava a casa Consoli senza preavviso, vi trovava soprattutto a pranzo, Anselmo Cadelli, Riccardo Peloso, Enrico Verde, Luigi Ferdinando (detto la Phonola), Antonio di Giacomo, tutti insieme appassionatamente a discutere del più e del meno tra il serio e il faceto.

 Era una festa ogni volta che si andava a casa Consoli, dove si poteva consultare l’archivio gay più grande d’Europa, leggere i suoi numerosi libri, discutere con lui per ore su ogni tipo di argomento (ad eccezione di quelli sportivi), prendere visione in anteprima come a me è capitato molte volte di fare, dei libri che stava scrivendo sui quali con molta umiltà ti chiedeva sempre un parere o un consiglio.

Dire che Massimo mi manca è dire poco, ma non credo di dire una ovvietà se sostengo che la perdita di un intellettuale come Massimo sia una perdita non solo per il movimento gay ma per l’intera umanità che non potrà più leggere le sue lettere, articoli, libri estremamente documentati con i quali ha decisamente contribuito ad abbellire il mondo per liberarlo da ogni sorta di schiavitù.

Ci manchi papamax, ci manchi come intellettuale, come studioso, come rivoluzionario incallito, ma soprattutto sento la tua mancanza come eterosolidale che non si sente più chiamare stella del paradiso. 

 

L’eterosolidale Andrea Furlan.

 

Il Guado – Gruppo di ricerca su Fede e Omosessualità

Via Soperga 36 – Milano – Telefono 3463081901 – Email: gruppodelguado@gmail.com

Venerdì 7 Novembre ore 21.00 – Sede di Via Soperga 36 – Milano
La finestra di fronte
di Ferzan Ozpetek

Giovanna, una giovane donna sposata e con due figli, si ritrova in casa un uomo molto anziano che ha completamente perso la memoria. Cercando di ricostruire la sua identità e il segreto del suo passato, Giovanna con l’aiuto di Lorenzo, che abita nel palazzo di fronte, scopre piano piano che lei stessa ha smarrito il ricordo dei propri sentimenti e delle proprie passioni. L’indagine su quell’uomo misterioso diventa così per Giovanna una vera e propria indagine su se stessa, in un mondo che sta perdendo la capacità di riconoscere la forza dei sentimenti più profondi.

Per saperne di più vai sul nostro sito: http://www.gaycristiani.it/

 

 

 

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[1] “La mano sinistra di Dio” (N.d.T)

[2] Il contratto matrimoniale ebraico (N.d.T)

[3] “in accordo con la legge di Mosè e Israele”, in questo modo viene definito un matrimonio ebraico (N.d.T)

[4] Prima fase del processo matrimoniale, riconosciuto comunemente come “fidanzamento”, anche se formalmente molto più vincolante di un fidanzamento inteso all’occidentale. (N.d.T)

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