Delle bambine israeliane scrivono messaggi sulle bombe, che stanno per essere lanciate, sorridono…è agghiacciante, tanto quanto le immagini dei corpi devastati dalle armi. Infanzia negata su tutti i fronti.
” E’ possibile cantare in tempi oscuri?- si domandava Bertolt Brecht- Si può cantare l’oscurità dei tempi?” Alessandra Borsetti Venier se lo chiede, con un commento ad un articolo da lei inviato a Tellus folio
“E’ la domanda che mi assilla di fronte al massacro nella Striscia di Gaza. Eventi che sconvolgono e ribadiscono la mia incapacità nel trovare ragioni per comprendere le atrocità di uomini verso altri uomini…
(A un assassino) Se avessi contemplato il volto della vittima
E riflettuto, ti saresti ricordato di tua madre nella camera
A gas, avresti buttato via le ragioni del fucile
E avresti cambiato idea: non è così che si ritrova un’identità…
dalla poesia Stato d’assedio di Mahmoud Darwish
L’articolo da lei scritto il 7 gennaio, era intitolato Kufia, canto per la Palestina . Ci dà l’opportunità di sentire, vive, le voci di un Coro di bambini palestinesi “Al Aqsa”, registrate vent’anni fa su un 45 giri in vinile, ormai introvabile: oggi hanno intorno ai trent’anni. Il testo era tratto dallo stesso poeta, da lei citato, Mahmoud Darwish :
Sogno dei gigli bianchi
strade di canto e una casa di luce
Voglio un cuore buono
e non voglio il fucile
Voglio un giorno intero di sole
e non un attimo di una folle vittoria razzista
Voglio un giorno intero di sole
e non strumenti di guerra
Le mie non sono lacrime di paura
sono lacrime per la mia terra
Sono nato per il sole che sorge
non per quello che tramonta.
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e DISERTATE RIFIUTATE LA GUERRA!
Doriana Goracci
Abbiamo un paese che è di parole
E tu parla, perchè io possa fondare la mia strada
pietra su pietra
abbiamo un paese che è di parole
perchè si conosca dove termina il viaggio
Mahmud Darwish
da KUFIA 100 disegnatori per la Palestina
pace a tutti
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