Per me non sarebbe comunque dignitoso occuparmi di politica e allo stesso tempo sfruttare le fotografie dei palazzi di giustizia per farne uno sfondo di manifesti elettorali!
Non mi riguarda nemmeno entrare nel merito degli accordi del commerciale Profit con Telepadania. Ho lavorato ad esempio nel settore infrastrutture per un gruppo spagnolo per la semplice ragione che non ho trovato una collocazione idonea in un gruppo italiano. Sembra che vi siano – come dire – degli ambiti impenetrabili, pur avendo le credenziali idonee per potersi occupare di seguire – come nel mio caso – i lavori di certificazione di un bilancio anche consolidato o le tecniche di controllo delle partite finanziare e commerciali c.d. intercompany.
Il punto della questione che mi preme evidenziare in questi appunti è lo stato di dura prova a cui sono stati sottoposti i lavoratori e le lavoratrici della Profit per via del ritardato pagamento anche per tanti mesi dello stipendio. Quello che sta avvenendo in questi giorni è solo una riprosizione di quanto già avvenuto in passato. Nell’arco di poche settimane due mie dirette collaboratrici dei servizi amministrativi hanno rassegnato le dimissioni, dopo una ricerca difficile per un’alternativa di lavoro. Sono volati paroloni.
Molte persone non hanno avuto invece scelta. Sono state o devono essere licenziate, messe in cassa integrazione, sottoposte a cambi di tipologia di lavoro non sempre idonei con loro curriculum e – tra l’altro – con deludenti risultati sotto il profilo dell’efficienza nei risultati e della loro soddisfazione e realizzazione professionale.
Mi rendo conto che esprimersi col nome di una denominazione sociale non faccio intuire di chi stiamo esattamente parlando: mi riferisco al circuito del marchio Odeon ossia ad es. alla nota e antica Telereporter, Telecampione, alla notturna Nitegate, ecc ecc Sono emittenti che con nomi diversi sono sparse in tutta Italia. Anche se mi sembra che il sud non sia ormai un ambito molto ambito sotto il profilo del business. Si leggano ad esempio le cronache di compravendita di frequenza di Radio Padania, che hanno lo scopo – di fatto – di finanziare solo la Lega Nord con tanto di autorizzazione della Commissione Antitrust. Comprano e rivendono a prezzi maggiorati nell’ambito del loro circuito e/o al di fuori.
Di fatto assistiamo in Italia ad una plettora di circuiti televisivi o radiofonici che lo spettatore o l’ascoltatore fa fatica a capire, a distinguere. Sebbene i TG – se esistono – sono una cartina di tornasole del tutto. Ma una persona difficilmente abita sia a Roma che a Milano. Un compito dunque assai difficile intuire la questione sottostante. Che riguada non solo i tre legnanesi del Circuito in questione… Fatta eslusione per i tecnici e i giornalisti che non ho il piacere di conoscere personalmente.
Beh di Radio Maria non parlo. Sapete che il protestantesimo ha cambiato 15 anni fa la mia vita. Nel bene e nel male.
La vicenda Profit ha comuque determinato uno sconquassamento della mia vita: mio padre, uno sfollato, lavorava qui dopo la guerra come tuttofare per il noto liberale legnanese ing. Cittera. Debbo riconoscere che un tempo i liberali di questa città era gente nobile d’animo. A loro bastava una stretta di mano per chiudere un accordo. Quello che chiamiamo oggi un contratto. Penso anche a certi imprenditori del tessile che costruivano padiglioni del nostro ospedale cittadino e i cui eredi sembrano in queste settimane coinvolti in inchieste giudiziarie inquietanti.
Non esiste semplicemente più quella casistica umana degli anni 50 e 60. Il figlio dell’ing. Cittera, che ha recentemente eredidato dalla madre deceduta, gli appartamenti in città, ha pensato bene di vendere e si è presentato un giorno a casa, senza preavviso, con un agente immobiliare. Voleva e vuole vendere. Punto.
Ci ha chiamato in causa per sfratto e sebbene davanti al giudice il suo legale abbia ammesso che tutti i pagamenti erano stati effettuati sia pur in ritardo, abbiamo preferito accettare una sentenza di quel genere piuttosto che pagare euro 1.400,00 quali spese legali.
Questa ad esempio è stata la Profit group SpA nella mia vita. Alla mia richiesta di accredito dello stipendio mi è stato scritto di rivolgermi ai Sindacati. E così ho fatto.
Auguro ai miei colleghi e colleghe tutto il meglio che io non ho avuto, al di là dello stipendio di aprile che invece abbiamo ricevuto nelle scorse ore.
Per me il primo luglio si cambia pagina. Il mio contratto è giunto alla scadenza naturale.
A proposito ma qualcuno di voi è disponibile a lavorare e ad attendere anche tanti mesi il pagamento dello stipendio? Come fa a pagare le bollette, il fitto, il cibo,…
Oggi loro ti assumono anche ma non hanno nemmeno i soldi per far fronte al loro impegno della parola data. Ma che cosa è alla fine di tutti i discorsi la dignità umana, al di la di tutti gli aspetti delle congiunture economiche o dei disastri imprenditoriali.
E’ molto probabile che lasci l’abitazione di Legnano e mi spiace di non poter essere più un sostenitore di Marazzini Sindaco. Ho spiegato le mie ragioni alla segreteria del PD dicendo loro che non devono arrabbiarsi se una persona onesta e competente si permette di affrontare a viso aperto anche le ragioni dell’antipolitica. Bisogna farlo per non essere dei burocrati.
Ci sono persone ad esempio come i tre sindacalisti/e della CGIL eletti praticamente con un quasi plebiscito nell’ambito delle recenti elezioni sindacali in sede Profit Group SpA che sanno bene cosa significa governare l’ingovernabile. Dire o scrivere con amarezza del proprio presente e del futuro, perchè forse non basterà nemmeno una SIM a risolvere la questione.
Almeno per quelli che lavoreranno ancora lì.Maurizio Benazzi – Legnano MI
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